L'estate era la stagione in cui , essendo in vacanza
dalla scuola , potevo dedicarmi con maggiore attenzione alla cucina .
Ero una buongustaia e si vedeva , credo che questo sia uno degli
ingredienti principali per imparare al meglio l'arte del cucinare .
Una mattina mi alzai e dissi a mia madre che volevo
cucinare qualcosa io da sola e lei mi suggerì di fare il ragù di
carne .
Premetto che per me sarà molto dura dare delle dosi ben
precise perché fin da allora non sono mai stati brava a ricordarmi
le dosature dei vari ingredienti ma di certo sono sempre stata
piuttosto in gamba nel dosare tutto perfettamente ad occhio .
Ci vuole quindi della carne macinata ; va bene quella
che si trova già pronta dal macellaio dosata per ragù , con misto
di suino , bovino e vitello ; ma andrebbe benissimo anche dell'ottimo
magro macinato al momento .
Diciamo pure che la morte sua sarebbe battere al
coltello un bel pezzo da 500 grammi di magro di vitellone adulto .
Si sa , la carne macinata con strumenti meccanici perde
un po' e si altera nel gusto , ma quella tritata in punta di coltello
mantiene intatti tutti i suoi succhi e i suoi sapori .
In un tegame a sponde alte con fondo spesso ,per
diffondere meglio il calore ed evitare spiacevoli bruciacchiature da
distrazioni varie , può capitare visto che un buon sugo devo bollire
a fuoco lento dalle due alle tre ore e di certo non staremo a
fissarlo tutto il tempo , mettiamo la nostra carne macinata o tritata
con circa tre cucchiai da minestra di ottimo olio di extravergine di
oliva .
Io adopero sempre un olio che acquisto direttamente al
frantoio prodotto da un amico che ha un modesto uliveto nella
periferia di Firenze.
Facciamola rosolare ben bene e quando sarà ben
sigillata aggiungiamo una buona manciata di sale grosso e del pepe
nero macinato al momento .
A questo punto a qualcuno potrebbe passare per la mente
che io mi sia dimenticata il famoso soffritto di sedano , carota e
cipolla ; non è così perché in realtà è questo il momento nel
quale lo vado a mettere; perché , mia madre insegna , che inserito
dopo che la carne ha già rosolato rende meglio in profumi ed aromi
ed evita di rendere il sugo pesante e difficilmente digeribile .
Quindi facciamo un bel trito dei nostri ortaggi , direi che per
cinquecento grammi di carne possono bastare una carota , una costa di
sedano ed una mezza cipolla , e li inseriamo nella carne rimestando
bene il tutto per circa dieci minuti , per dar loro il tempo di
fondersi insieme al resto del ragù .
Passato questo tempo è arrivato il momento di sfumare
il tutto con un buon bicchiere di vino rosso ; si dice che ci voglia
un buon vino rosso e sono pienamente d'accordo ma va benissimo anche
un avanzo di dispensa o uno di quei vinelli che magari non ci hanno
entusiasmato troppo , almeno non andrà del tutto sprecato. Qui mia
madre non sarebbe molto d'accordo , lei non ama utilizzare il vino
nelle preparazioni , forse perché è astemia ; io invece , che
equiparo la passione della cucina a quella dei buoni vini , credo che
sia un elemento irrinunciabile ,
Una volta che tutto l'alcol sarà evaporato è arrivato
il momento di aggiungere qualcuno di quegli aromi che non a tutti
possano piacere , io trovo invece che un ciuffetto di prezzemolo
sminuzzato a mano , una foglia di alloro e una di salvia diano un
tocco particolare al ragù che fa la differenza .
Adesso possiamo aggiungere la passata di pomodoro .
Io adopero quello fatta in casa . Tutte le estati mia
madre pianta infiniti filari di pomodori per fare la scorta di
conserva per tutti i suoi quattro figli , me compresa .
Passiamo giornate sotto il sole cocente a preparare
pentoloni di pomodori che andranno poi passati con l'apposito
passaverdura elettrico e invasati . Inutile precisare che il
risultato è eccellente , ma questa è un'altra ricetta e ne
parleremo più avanti .
Diciamo circa un barattolo da mezzo litro sarà più che
sufficiente , poi eventualmente se durante la cottura ci accorgiamo
che sta asciugando troppo prima del tempo possiamo sempre aggiungere
un mestolo di brodo di quello preparato la sera prima , di manzo ,
pollo o anche vegetale andrà benissimo .
A questo punto non ci resta che girare il tutto ,
abbassare la fiamma e lasciare andare per circa due ore a fuoco
lentissimo .
Andrebbero bene anche tre o forse più ore , se si
avesse la possibilità di lasciare il tegame sulla cucina economica ;
vi assicuro che qualsiasi sia la ricetta che si va a preparare ,
sulla cucina economica verrà sempre meglio che sui fornelli classici
del gas . E' tutta un'altra cottura , più delicata , meno aggressiva
, di grande rispetto degli alimenti e delle materie prime .
C'è un altro piccolo trucco che aiuta nel far riuscire
la ricetta al massimo della goduria ; come tutti ben sapranno , per
stemperare un pochino l'acidità del pomodoro si utilizza un
cucchiaino di zucchero ; in alternativa c'è un altro piccolo rimedio
che aiuta molto sia l'acidità del pomodoro che quella della cipolla
contenuta nel “falso” soffritto ; mia suocera mi ha insegnato ad
inserire circa due cucchiai da minestra di panna ricavata dal latte
intero munto la sera prima e lasciato a bassa temperatura . Se avete
la fortuna di provare , avendo vicino un azienda che produce latte
fresco , oppure anche andandolo ad acquistare in uno dei tanti punti
vendita che sono nati negli ultimi anni , vedrete che si creerà
sulla sua superficie una spessa velatura cremosa . Quella è un
ottima panna da cucina casalinga , ideale per aggiustare il nostro
ragù.
Si capisce che il ragù è pronto quando avrà ritirato
quasi totalmente la sua parte liquida lasciando spazio alla corposità
della carne legata al sugo che sfrigola lentamente in tante minuscole
bollicine superficiali .
Non resta che assaggiarlo , aggiustarlo di sale se
occorre e accompagnarlo ad un ottima pasta di semola di grano duro .
Io preferisco una pasta tipo rigatone o tortiglione ruvida che è
ottima per raccogliere il ragù sia in superficie che al suo interno
creando una sorta di mini cannelloni improvvisati .
Ma non si disdegna neanche un ottima pasta all'uovo
fatta in casa , impastata con farina di grano doppio 00 con la
proporzione di un etto di farina per ogni uovo e tagliata a
pappardella o a semplice fettuccina , da noi chiamata tagliatella .
Il soffritto di verdure lo fai a parte? Non si capisce bene.
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