Qualche foglia di ricciola , qualche foglia di scarola , unite a mais bollito , zucchine sotto olio rigorosamente fatte in casa e cubetti di fontina DOP . Una spruzzata di salsa senape , poco olio , poco sale ed il gioco è fatto .
A volte bisogna anche purificarsi un po ....
Per fare le zucchine sott'olio , basta tagliarle a listarelle l'estate quando l'orto ne produce grandi quantità , scottarle per 5/7 minuti in acqua e aceto e invasarle con un po di aceto e un po di olio evo , basilico , timo , lamelle di aglio e far pastorizzare i barattoli in abbondante acqua per almeno 40 minuti .
Doneranno al grigio inverno un po di feschezza e di aroma estivo .
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venerdì 28 novembre 2014
giovedì 27 novembre 2014
Roast Beef di tacchino con carote alle erbe aromatiche e purè light
Ingredienti per 4 persone :
- un pezzo di fesa di tacchino legato da 400 gr ;
- 4 carote grandi ;
- 4 patate medie ;
- timo , rosmarino , salvia , aglio ;
- sale e pepe ;
- un bicchiere di vino bianco ;
- olio evo ;
- noce moscata
Per la cottura della carne si procede come con il roast beef
tradizionale . In una pirofila si fa sigillare la carne da tutti i
lati con un po di olio extra vergine . Si aggiusta di sale e di pepe
e si inseriscono le erbe aromatiche (timo , salvia , rosmarino ,
aglio) . Si sfuma con il vino bianco e si lascia andare a fuoco basso
con il coperchio per una decina di minuti . Si aggiungono le carote
pelate e pulite tagliate a rondelle e si lascia proseguire la cottura
per almeno altri 20 minuti . Una volta terminato questo tempo si
toglie dal fuoco e si lascia riposare la carne almeno 30 minuti .
Nel frattempo si sono bollite le patate , pelate e passate . Si
condiscono molto semplicemente con sale , pepe , noce moscata e olio
extra vergine .
Si mette la carne su un tagliere e si taglia finemente come il roast
beef e si fa riscaldare sul fuoco il fondo di cottura con le carote .
Si dispongono le fettine di carne su un piatto di portata con le
carote ed il purè e si irrora con il fondo di cottura .
Un piatto molto semplice e delicato e soprattutto light .
martedì 25 novembre 2014
Mini polpettine di pollo in umido con cavolo verza
Ingredienti per 4 persone :
-
450 gr di petto di pollo
- 200 gr di pane raffermo ammollato nel latte e ben strizzato
- 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
- qualche filo di erba cipollina sminuzzato
- 200 gr di pane raffermo ammollato nel latte e ben strizzato
- 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
- qualche filo di erba cipollina sminuzzato
- 100 gr di grana grattugiato
- 1 uovo
- sale e pepe q.b.
- mezzo spicchio di aglio tritato
-
un cavolo verza precedentemente sbollentato
-
mezzo bicchiere di vino bianco
-
farina per infarinare le polpettine
Si procede a preparare le
polpettine tritando il petto di pollo e aggiungendovi poi il pane
ammollato e ben strizzato , il grana , il prezzemolo , l'erba
cipollina , l'uovo , l'aglio tritato , sale e pepe .
Si impasta bene e si formano
tante piccole polpettine della dimensione di una piccola noce .
Si infarinano e si mettono a
rosolare in una padella ampia con un po di olio extra vergine .
Quando sono ben rosolate si
sfumano con il vino bianco e si aggiunge il cavolo verza ,
precedentemente sbollentato , tagliato a sottili listarelle .
Si lascia portare avanti la
cottura a fuoco lento per almeno 20 minuti aggiungendo se necessario
nella padella un po di brodo o anche un po di acqua calda per non
far asciugare troppo e creare una bella e ricca cremina di fondo .
Si servono ben calde per scaldare
le fredde serate invernali coccolandoci con una verdura tipica come
il cavolo in accompagnamento che dona al piatto un gusto e un aroma
tutto particolare.
Curiosità
:
Il
Cavolo Verza è molto ricco in
proteine , vitamine e elementi minerali . Ha poi il pregio di avere
un basso apporto calorico e un alto potere saziante , divenendo così
uno dei maggiori alleati nelle diete ipocaloriche . Aiuta a
disintossicare l'organismo , a risolvere problemi intestinali e
gastrici e a rinforzare il sistema immunitario . Un fantastico
prodotto della terra con tantissime proprietà curative che può
essere utilizzato sia crudo che cotto in una miriade di preparazioni
. Ovviamente per mantenerne al massimo tutti i nutrienti l'ideale è
consumarlo a crudo in insalata o comunque con cotture brevissime .
Tortelli di San Lazzaro ("Turtèll d'San Lazar")
Ingredienti:
Per il ripieno:
Per il ripieno:
- 300 gr. di castagne secche
- 100 gr. di cacao
- 160 gr. di candito (cedro e arancio)
- 100 gr. di amaretti
- 80 gr. di mandorle
- 200 gr. di marmellata
- essenza di rum
- una bacca di vaniglia
- 1Kg. di farina
- 300 g. di zucchero
- 250 g di burro
- 4 uova
- lievito per 1 kg. di farina
- un pizzico di bicarbonato
- latte quanto basta per ottenere un impasto morbido.
Lessate le castagne in poca acqua aggiungendo i seguenti ingredienti: la buccia di due arance, la buccia di un limone, una bacca di vaniglia aperta , un pizzico di sale e 4 cucchiai di zucchero. Appena inizieranno a bollire lasciatele cuocere con il coperchio a fuoco moderato per alcune ore. Quando le castagne saranno divenute tenere e l'acqua sarà quasi completamente assorbita , tritate tutti gli ingredienti nel frullatore (compresi gli aromi delle castagne) .
Preparate ora l'impasto per la sfoglia e lasciatela riposare per una mezz'oretta. Stendete l'impasto col matterello in modo da ottenere una sfoglia più grossa di una moneta e tagliatene dei dischi di media grandezza. Su ciascun disco mettete un poco di ripieno e chiudete dando la caratteristica forma.
Cuocete in forno ben caldo per circa 20 minuti. Serviteli dopo averli bagnati nell'Alchermes e spolverati di zucchero semolato .
Curiosità :
La festa di
San Lazzaro si celebra ogni anno la 5^ domenica di Quaresima .
I "turtell" si fanno esclusivamente a Faenza appunto nel giorno in cui si festeggia "San Lazzaro".
In origine si trattava di un dolce povero che si è andato via arricchendo con il migliorare delle condizioni di vita.
In passato i tortelli venivano confezionati con una sfoglia fatta con farina, acqua e sale ed un ripieno di castagne lessate. Venivano cotti al forno e poi bagnati nella sapa.
Oggi la sfoglia si ottiene impastando farina, uova, latte, burro e zucchero e per il ripieno si amalgamano le castagne lessate con cioccolato, marmellata, canditi ecc.
Il tortello ha una forma allungata con la chiusura a spiga di grano e presunti storici sostengono che tale forma potrebbe essere ispirata alla figura di Lazzaro avvolto nelle bende della sepoltura.
La ricetta originaria prevede che vengano bagnati nella Saba o vin cotto . La Saba o Sapa , non è altro che uno sciroppo d'uva, può servire in cucina a diversi usi poiché ha un gusto speciale che si addice in alcuni piatti . Ammostate dell'uva bianca, possibilmente di vigna, di buona qualità e ben matura, e quando sarà in fermentazione da circa ventiquattr'ore, estraetene il mosto e passatelo da un canovaccio. Mettete questo mosto al fuoco e fatelo bollire per molte ore fino a consistenza di sciroppo, che conserverete in bottiglie. Una volta , il dessert per eccellenza per i bimbi era un bicchiere di neve appena caduta con sopra lo sciroppo di Saba .
I "turtell" si fanno esclusivamente a Faenza appunto nel giorno in cui si festeggia "San Lazzaro".
In origine si trattava di un dolce povero che si è andato via arricchendo con il migliorare delle condizioni di vita.
In passato i tortelli venivano confezionati con una sfoglia fatta con farina, acqua e sale ed un ripieno di castagne lessate. Venivano cotti al forno e poi bagnati nella sapa.
Oggi la sfoglia si ottiene impastando farina, uova, latte, burro e zucchero e per il ripieno si amalgamano le castagne lessate con cioccolato, marmellata, canditi ecc.
Il tortello ha una forma allungata con la chiusura a spiga di grano e presunti storici sostengono che tale forma potrebbe essere ispirata alla figura di Lazzaro avvolto nelle bende della sepoltura.
La ricetta originaria prevede che vengano bagnati nella Saba o vin cotto . La Saba o Sapa , non è altro che uno sciroppo d'uva, può servire in cucina a diversi usi poiché ha un gusto speciale che si addice in alcuni piatti . Ammostate dell'uva bianca, possibilmente di vigna, di buona qualità e ben matura, e quando sarà in fermentazione da circa ventiquattr'ore, estraetene il mosto e passatelo da un canovaccio. Mettete questo mosto al fuoco e fatelo bollire per molte ore fino a consistenza di sciroppo, che conserverete in bottiglie. Una volta , il dessert per eccellenza per i bimbi era un bicchiere di neve appena caduta con sopra lo sciroppo di Saba .
lunedì 24 novembre 2014
Gateau di patate
Ingredienti
per 4 persone :
- 800 gr di patate ;
- 150 gr di grana grattugiato ;
- 200 gr di provola affumicata ;
- 150 gr di prosciutto cotto ;
- 1 uovo ;
- olio extra vergine di oliva ;
- sale , pepe , noce moscata ;
Si lavano le patate e si cuociono con la buccia in
abbondante acqua . Una volta cotte si lasciano leggermente
intiepidire per riuscire a pelarle e poi si passano al passaverdura .
Si aggiungono i formaggi , l'uovo , il prosciutto tagliato a dadini
e si aggiusta con un po di olio , sale , pepe e noce moscata .
Si pone tutto in una pirofila da forno e si cuoce per
circa 35/40 minuti a 200 gradi .
Si sforna e si serve intiepidito direttamente nella sua
pirofila di cottura .
Una ricetta velocissima e molto semplice quanto gustosa
.
Curiosità
:
La
patata è
importante conservarla lontana dalla luce in modo che non germogli.
Le patate a pasta bianca , generalmente , sono più ricche di acqua e pertanto più
difficilmente digeribiie rispetto a quelle a pasta gialla . Se
possibile è sempre meglio evitare di cuocerle insieme alle carni in
quanto si comportano come delle spugne ed assorbono tutti i grassi
rilasciati ; questo è vero che le rende estremamente gustose ma
anche terribilmente indigeste e calorose . Pare che le patate
rilassino i muscoli ed il sistema nervoso e siano addirittura
soporifere , utili pertanto a chi soffre di insonnia e nevralgie .
Inoltre si dice che il succo
fresco della patata cruda è indicato per la stipsi, è diuretico e
lenitivo per le mucose dell’apparato digerente, e di aiuto per chi
soffre di calcoli renali.
domenica 23 novembre 2014
LA RIBOLITTA …...la regina delle zuppe Toscane
Ingredienti:
- Cavolo nero ;
- Sedano , carote , cipolla ;
- Fagioli cannellini ;
- Bietole ;
- Sale e pepe ;
- Rosmarino , aglio , timo
- olio extra vergine di oliva toscano buono buono ;
- pane toscano raffermo
Cuocere
in una pentola ampia le verdure (sedano , carota , cipolla , bietole
, fagioli , cavolo) tagliate a pezzettini come nel classico
minestrone . La cottura va prolungata anche per 3/4 ore per rendere
le verdure il più morbide possibili e se anche si spappolano un po
ancora meglio . Ci vuole abbondante acqua salata per crearsi il brodo
necessario poi alla definizione della ribollita .
Una
volta che le verdure sono ben cotte ed hanno creato il loro buon
brodo profumato .
Si
procede in una bacinella a fare strati di pane raffermo tagliato a
fette e del brodo con tutte le sue verdure e si lascia riposare il
tutto per una mezzora per far ammorbidire bene il pane .
A
questo punto si prende una padella con olio , aglio , rosmarino e
timo fresco tutto tagliato finemente e si comincia a ribollire la
zuppa in questo soffritto a fuoco lento lento .
Durante
la ribollitura il pane si sfalderà sempre di più e le verdure si
amalgameranno bene alla preparazione .
Quando
la zuppa risulta ben compatta , abbastanza soda e amalgamata è
pronta e la si può terminare con un bel filo di olio extra vergine
di oliva toscano buono , una macinata di pepe nero e qualche piccola
fogliolina di timo fresco .
Si
serve calda anche in accompagnamento a piccole bruschette di pane
toscano passate con aglio e olio .
Un
tripudio di sapori , profumi e aromi .
Il
Confort Food per eccellenza .
Curiosità :
La Ribollita è il piatto tradizionale
toscano per eccellenza . E' un piatto di origine contadina che veniva
preparato con le verdure dell'orto senza troppo sforzo economico .
Deriva dalla tipica zuppa di pane raffermo con minestrone tipica
della zona della Bassa Val di Serchio, nella Piana di Pisa, nella
zona di Arezzo e anche in quella di Firenze ovviamente .
Il cavolo nero è l'ingrediente
fondamentale , che per dare il suo massimo nella ribollita deve
prendere la cosidetta “diacciata” (il ghiaccio delle brinate
delle mattine invernali ) per essere più buono e risultare più
tenero . Questo ortaggio è infatti tipico dei mesi più freddi ed ha
una ricca riserva di principi antivirali e depurativi . Il cavolo
nero infatti è ricchissimo di sali minerali e di vitamina C ed è
per questo un utile alleato per i problemi infiammatori , digestivi e
influenzali .
Quale
migliore abbinamento a questa magnifica zuppa se non un San Giovese
Toscano “Principe del Sole “ ...vino rosso corposo delle zone del
Chianti che si accompagna perfettamente al gusto deciso del cavolo
presente nella zuppa .
venerdì 21 novembre 2014
TORTINO DI FIORI DI ZUCCHINA
Ingredienti
per un tortino medio :
- 10/12 fiori di zucchina freschi ;
- 4 uova ;
- qualche foglia di basilico fresco ;
- timo fresco ;
- 150 gr di grana grattugiato ;
- 100 gr di Leerdammer ;
- 100 ml di panna liquida fresca ;
- sale e pepe q.b.
So perfettamente che ora non è stagione di fiori di zucchina , ma io
questi tortini li ho preparati la scorsa estate , quando l'orto me ne
regalava freschi in grandi quantità ogni mattina , e li ho congelati
per poi gustarmeli durante tutto l'inverno .
Si puliscono i fiori , si lavano e si asciugano bene .
In una ciotola si sbattono le uova con la panna , le foglie di
basilico tritate grossolanamente con le mani , il timo ed i formaggi
grattugiati .
Si aggiungono i fiori di zucchina e si aggiusta di sale e di pepe
amalgamando bene il tutto .
Si pone la preparazione in una teglia di alluminio da forno e si
cuoce a 180 gradi per circa 30/35 minuti . Ovviamente se si fanno
delle monoporzioni il tempo di cottura diminuisce a seconda della
grandezza della teglia .
Il risultato è un tortino che può essere tagliato a fette e servito
come antipasto davvero gustoso e profumato che ci riporta indietro
all'estate .
Se si vogliono congelare una volta cotti si lasciano raffreddare e
poi si congelano direttamente nel loro contenitore di alluminio .
Per consumarli basterà tirarli fuori dal freezer la mattina per la
sera ,ad esempio, e dargli una passata di forno di una 5/6 minuti
per scaldarli e per far sciogliere il formaggio al suo interno .
Curiosità :
I
Fiori di zucchina sono
diuretici , rinfrescanti e ricchi di ferro e vitamina A . Appena
recisi dalla pianta si conservano per poche decine di minuti in un
vaso con acqua come i classici fiori , ma poi vanno consumati
abbastanza velocemente perché appassiscono e non rendono più come
appena colti . Si distinguono in maschili e femminili . I primi sono
quelli che crescono con il loro gambo direttamente dalla pianta e
quelli normalmente utilizzati per la preparazione delle ricette , i
secondi sono quelli che crescono direttamente all'estremità della
zucchina . I più chic sostengono che quest'ultimi non sono adatti
per essere cucinati ma io trovo invece che sono buonissimi e li uso
tranquillamente come gli altri , anche perché non mi piace buttare
via niente di ciò che può essere tranquillamente consumato . Per
pulirsi basta eliminare lo stelo all'interno , assicurarsi che non ci
siano insetti dentro e sciacquarli sotto l'acqua corrente .
giovedì 20 novembre 2014
GNOCCHI CON IL PESTO ROSSO ....è giovedi
Ingredienti per 4 persone :
Per gli
gnocchi :
- 1 kg di patate sbucciate e lessate ;
- 300 gr di farina ;
- un uovo ;
- un pizzico di sale
Per il pesto
:
- un generoso mazzo di basilico ;
- 100 gr di mandorle pelate ;
- uno spicchio di aglio ;
- olio extra vergine di oliva buono ;
- sale e pepe ;
- 100 gr di grana grattugiato ;
- 5 cucchiai di passata di pomodoro ;
Prima cosa pelare e lessare le patate . Dopo di che vanno schiacciate
con l'apposito utensile (oramai ce lo abbiamo tutti) e vanno lasciate
intiepidire perché troppo calde non vanno bene per cominciare la
preparazione . Quando sono tiepide (non fredde mi raccomando) si
aggiunge la farina , l'uovo e un pizzico di sale e si lavora
l'impasto il meno possibile . Giusto il tempo di far assorbire alle
patate tutta la farina . Meno si riesce a lavorarlo e più soffici
saranno i nostri gnocchi .
Si procede poi a ricavare dei cilindri lunghi dai quali andranno
ricavati gli gnocchi , più o meno grandi a secondo del gusto
personale .
Andranno poi stesi su un tagliere con poca farina sotto per non farli
attaccare , neanche tra di loro, e lasciati coperti fino alla
cottura .
Cosa importante mai mettere gli gnocchi in frigo perchp assorbono
umidità e diventano appiccicosi e rischiano di sfaldarsi
completamente in cottura .
Si possono però congelare se ne fate una quantità maggiore ,
mettendoli stesi su un vassoio ben distaccati uno dall'altro . Una
volta che sono ben surgelati si possono mettere nei sacchetti . Per
cuocerli basta prenderli direttamente dal congelatore e tuffarli in
abbondantissima acqua salata durante il bollore pochi alla volta
(altrimenti l'acqua cala troppo di temperatura e può succedere che
si rompino o attacchino tra di loro) . Sono cotti quando tornano a
galla esattamente come quelli freschi .
Per preparare il pesto basta frullare insieme tutti gli ingredienti
sopra elencati .
Una volta che gli gnocchi sono cotti si saltano in padella per pochi
attimi con il pesto preparato e lievemente riscaldato e si servono
fumanti .
Curiosità :
L'origine
degli gnocchi di
patate risale ai primi del 1800 quando fece il suo ingresso in europa
la patate importata dall'America . Prima , addirittura anche durante
il Rinascimento , si preparavano degli gnocchi con impasti a base di
mollica o mandorle o farine varie , senza ovviamente l'utilizzo
della patate , che prendevano nomi diversi a seconda delle località
dove venivano preparati . Per ottenere uno gnocco perfetto bisogna
utilizzare una patata a pasta farinosa (quella bianca del Mugello è
perfetta) . E bisogna riuscire a disidratarla il più possibile per
far si che assorba poca farina durante la preparazione . Per far ciò
bisogna cuocere le patate con la buccia e pelarle e passarle ancora
calde affinché il calore aiuti l'acqua ad evaporare velocemente
durante il raffreddamento . Lo gnocco può essere arricchito con
l'aggiunta di verdure come la zucca , lo spinacio o anche di ricotta
ma in questo caso la preparazione assume una connotazione ed un gusto
del tutto diverso . Una buona notizia è che lo gnocco di patate ha
circa 120 calore per 100 gr contro le 170 della pasta cotta per la
medesima quantità . Pertanto se si utilizza un condimento leggero
come il semplice pomodoro sono anche più dietetici .
mercoledì 19 novembre 2014
La mitica Rosticciana con patate e scaglie di tartufo nero
Ingredienti per 4 persone :
- 16 costine di maiale ;
- 6 patate medie a pasta gialla del Mugello ;
- salvia , rosmarino , aglio , sale e pepe q.b. ;
- una pallina di tartufo nero ;
- poco olio extra vergine di oliva
Una ricetta semplicissima ma di gran gusto e carattere .
Normalmente la Rosticciana Toscana la si cuoce alla brace , ma le condizioni meteo non ci aiutano in questo e così dobbiamo ingegnarci e arrangiarci con il forno .
In una teglia mettiamo un filo di olio , ma veramente poco poco perchè rilasceranno il loro grasso direttamente le costine , le patate tagliate a pezzi , le costine e cospargiamo il tutto con un trito di aglio , salvia , rosmarino , sale e pepe .
Inforniamo a 200 gradi per circa 50 minuti .
A pochi minuti dalla fine della cottura ricopriamo la superficie delle costine e delle patate con le lamelle di tartufo nero . Questo darà un tocco aromatico molto particolare al piatto .
Curiosità :
Il tartufo nero pregiato Toscano è proprio caratteristico anche della nostra zona del Mugello (Provincia di Firenze) . Si tratta di uno dei prodotti P.A.T. della Toscana (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) . Il suo aspetto è caratterizzato da un colore scuro e rugoso e all'interno da un marroncino liscio venato di chiaro . Emana un profumo caratteristico intenso ed il sapore rispecchia a pieno le peculiarità di questo tipo di Tuber . Le sue dimensioni poi possono variare da una grandezza simile ad una noce ad una simile ad una arancia .
Le patate del Mugello sono del tipo a pasta bianca , a pasta gialla e rosse . A Firenzuola nello specifico si coltiva la patata bianca di montagna che viene seminata generalmente intorno il mese di marzo e raccolta ad agosto . La storia narra , che a causa della carestia avvenuta agli inizi del 1800 nel territorio mugellano per le guerre napoleoniche , il Gran Duca Ferdinando III spinse la gente impoverita alla coltivazione della patate per ovviare al problema della fame . Già a partire da soli dopo 100 anni circa , intorno al 1940 , nel Mugello si coltivavano più o meno 400 ettari a patate .
- 16 costine di maiale ;
- 6 patate medie a pasta gialla del Mugello ;
- salvia , rosmarino , aglio , sale e pepe q.b. ;
- una pallina di tartufo nero ;
- poco olio extra vergine di oliva
Una ricetta semplicissima ma di gran gusto e carattere .
Normalmente la Rosticciana Toscana la si cuoce alla brace , ma le condizioni meteo non ci aiutano in questo e così dobbiamo ingegnarci e arrangiarci con il forno .
In una teglia mettiamo un filo di olio , ma veramente poco poco perchè rilasceranno il loro grasso direttamente le costine , le patate tagliate a pezzi , le costine e cospargiamo il tutto con un trito di aglio , salvia , rosmarino , sale e pepe .
Inforniamo a 200 gradi per circa 50 minuti .
A pochi minuti dalla fine della cottura ricopriamo la superficie delle costine e delle patate con le lamelle di tartufo nero . Questo darà un tocco aromatico molto particolare al piatto .
Curiosità :
Il tartufo nero pregiato Toscano è proprio caratteristico anche della nostra zona del Mugello (Provincia di Firenze) . Si tratta di uno dei prodotti P.A.T. della Toscana (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) . Il suo aspetto è caratterizzato da un colore scuro e rugoso e all'interno da un marroncino liscio venato di chiaro . Emana un profumo caratteristico intenso ed il sapore rispecchia a pieno le peculiarità di questo tipo di Tuber . Le sue dimensioni poi possono variare da una grandezza simile ad una noce ad una simile ad una arancia .
Le patate del Mugello sono del tipo a pasta bianca , a pasta gialla e rosse . A Firenzuola nello specifico si coltiva la patata bianca di montagna che viene seminata generalmente intorno il mese di marzo e raccolta ad agosto . La storia narra , che a causa della carestia avvenuta agli inizi del 1800 nel territorio mugellano per le guerre napoleoniche , il Gran Duca Ferdinando III spinse la gente impoverita alla coltivazione della patate per ovviare al problema della fame . Già a partire da soli dopo 100 anni circa , intorno al 1940 , nel Mugello si coltivavano più o meno 400 ettari a patate .
martedì 18 novembre 2014
Strapponi al ragù di prosciutto crudo San Daniele e broccoli
Ingredienti
per 4 persone :
Per gli
strapponi
- 4 uova ;
- 400 gr di farina 00 ;
- un cucchiaio di olio evo
Per il ragù
:
- 250 gr di prosciutto crudo San Daniele tagliato grosso ;
- una testa di broccolo ;
- olio evo ;
- uno spicchio di aglio ;
- un bicchiere di vino bianco ;
- 100 gr grana grattugiato
Preparare la pasta fresca con il metodo classico e poi stenderla con
un mattarello e lasciarla riposare . Intanto in una casseruola
mettere un po di olio e uno spicchio di aglio intero che poi andrà
tolto . Aggiungere il prosciutto precedentemente tritato ed il
broccolo tagliato a piccoli pezzetti e lasciare rosolare bene il
tutto . Non occorre ne salare ne pepare perché il sapore lo
rilascerà direttamente in cottura il prosciutto . Sfumare con il
vino bianco e lasciare andare in cottura per almeno 15 minuti ,
aggiungendo se necessario un po di acqua ogni tanto per non farlo
attaccare .
Preparare gli strapponi tagliando la pasta a listarelle irregolari ,
alcuni più larghi , alcuni più stretti, alcuni più lunghi e
alcuni più corti e cuocerli in abbondante acqua poco salata, giusto
il tempo del primo bollore .
Scolarli direttamente nella padella del sugo e farli saltare un altro
minuto per far amalgamare bene tutti i sapori .
Irrorare che grana grattugiato e servire caldissimi .
Curiosità :
Il
Prosciutto San Daniele è un
salume tipico del Friuli la cui lavorazione richiede lunghi e
delicati passaggi che avvengono tutt'oggi seguendo l'antica
tradizione artigianale . Il micro clima della zona di lavorazione e
stagionatura , nato dall'incontro tra le correnti delle Alpi con
quelle dell'Adriatico , resta comunque l'ingrediente fondamentale per
l'ottenimento di questo fantastico prosciutto dal sapore dolce e
delicato . La scelta poi di maiali 100% italiani , con cosce di
determinata pezzatura ed esecuzione della salatura esclusivamente con
sale marino a grana grossa , fa si che ne esca un prodotto di alta
qualità che si è meritato il marchio D.O.P. .
Gli
strapponi sono un tipico
formato di pasta fresca di origine Toscana che prendono il nome dal
metodo con cui vengono ricavata dalla sfoglia fresca . Ovvero , la
loro ricetta originaria , prevede che vengano letteralmente strappati
a mano ottenendo forme irregolari simili a pappardelle pazze . Di
fatto poi si possono anche tagliare a coltello ottenendo comunque
forme irregolari e tutte diverse . Il condimento per antonomasia per
questo tipo di pasta prevede i fagioli bianchi , pancetta rigata e un
trito di aghi di rosmarino , aglio , sale e pepe nero e
naturalmente olio extra vergine di oliva nuovo Toscano . Per
questo, è un piatto che va per la maggiore nella stagione
autunnale dopo la raccolta delle olive e l'arrivo dei primi
bottiglioni di ottimo olio nuovo .
lunedì 17 novembre 2014
Torta di mele ........a modo mio
Ingredienti
per una torta di diametro 28 circa :
- 250 gr di farina ;
- 5 mele Renette di grandezza media ;
- 180 gr di zucchero di canna ;
- 4 uova ;
- 80 gr di olio evo ;
- scorza e succo di un arancia ;
- una bustina di lievito per dolci ;
- pizzico di sale ;
- zucchero a velo per spolverare la superficie
Si procede facendo montare le uova con lo zucchero aiutandosi con
delle fruste elettriche ; si aggiunge poi il succo e la scorza di
arancia , un pizzico di sale , il lievito e l'olio e si mescola
ancora . Si procede poi ad incorporare la farina setacciata poco alla
volta . Le mele vanno sbucciate , private del picciolo interno e
ridotte a lamelle e andranno inserite nell'impasto aiutandosi con una
spatola . Si può inserire il composto in una teglia foderata di
carta forno e inserita in cottura a 180 gradi per circa 50/55 minuti
.
Una volta sfornata va lasciata intiepidire lievemente e poi la si
cosparge di zucchero a velo .
Molto semplice ma anche molto gustosa .
Curiosità :
La
mela Renetta è
la qualità più indicata per questo tipo di torta . E' una mela
tipica dei paesi mediterranei che richiede un clima caldo . La sua
consistenza è particolarmente carnosa . La raccolta avviene nel mese
di settembre nella Val di Non e la si conserva anche fino a primavera
inoltrata . Il variare delle stagioni dona a questo frutto
caratteristiche differenti . Al momento della raccolta la mela
risulta ruvida all'esterno e con una punta di aspro al sapore ,
durante l'inverno la polpa diventa più morbida e la buccia esterna
si liscia , mentre a primavere all'esterno saranno un po grinzose ma
la polpa sarà dolcissima e saporita .
giovedì 13 novembre 2014
Maccheroncini alla fonduta di Montasio
Ingredienti per 4 persone :
- 400 g di maccheroncini ;
- 1/2 litro di
panna liquida ;
- 200 gr di Montasio grattugiato ;
- 100 gr di Grana grattugiato
- olio evo q.b.
- Pepe nero e sale q.b.
- Latte q.b.
Una ricetta molto semplice quanto gustosa .
Mentre la pasta cuoce in pentola , non si fa altro
che mettere in una casseruola antiaderente la panna a scaldare
unendo poi i formaggi e aggiustando di sale e di pepe . Si continua a
girare la fonduta a fuoco bassissimo con una frusta per renderla
liscia e cremosa e alla fine si aggiungere un filo di olio evo a
crudo . Quando la pasta è pronta la si scola direttamente nella
casseruola con un po della sua acqua di cottura e la si fa saltare e
amalgamare bene per un paio di minuti .
Si serve fumante e cremosa .
Curiosità :
Il Montasio è
un formaggio Dop molto pregiato che si produce nella zona del Friuli
Venezia Giulia e le province venete confinanti
. Tant'è che in molte delle loro ricette tipiche fa da protagonista
. E' un formaggio a pasta cotta , semidura, ottenuto
esclusivamente con latte di mucca . Il suo nome
deriva dall'omonimo rilievo delle Alpi Giulie. La
sua produzione risale
al duecento
e viene attribuita ad uno sconosciuto monaco dell'abbazia
di Moggio,
che controllava a quei tempi le malghe del Montasio dove veniva
allevato il bestiame.
La fonduta
è una preparazione che ha una lunga tradizione nelle località
Alpine . In genere viene servita nelle strutture ricettive in
apposite casseruole in ghisa , terracotta o porcellana dette
“caquelon” dove ogni commensale può inzuppare , tramite
l'apposita forchettina , il proprio pezzettino di pane arrostito , o
verdure o altri cibi che fanno da accompagnamento . E' un piatto
estremamente conviviale che crea un'atmosfera calorosa tipica delle
fredde giornate di montagna . La sua preparazione varia a seconda
delle località dove viene servita . Esiste quella Savoiarda (della
zona del Piemonte) dove la casseruola è cosparsa di aglio e poi
riempita con un bicchiere di vino bianco di Savoia a persona , dentro
il quale si fondono i formaggi del tipo Emmental e Beaufort tagliati
a pezzetti . In quella alla Valdostana invece si utilizza ovviamente
la famosa Fontina . Ne esistono poi anche di altre località dove
variano i tipi di formaggi e gli aromi utilizzati . Ma il risultato è
sempre quello di un gran piatto .
mercoledì 12 novembre 2014
Biscottini al caramello
Ingredienti
per circa 60 biscottini :
- 500 gr di farina ;
- 200 gr di burro ;
- 200 ml di panna liquida ;
- 250 gr di zucchero di canna grezzo ;
Prima di tutto bisogna preparare il caramello con l'aiuto di una
casseruola dal fondo spesso . Si inserisce lo zucchero di canna e si
mette sul fuoco basso e si lascia sciogliere mescolando ogni tanto
con un cucchiaio di legno . Quando il caramello si sarà formato va
unita , abbastanza velocemente e sempre girando con una frusta , la
panna scaldata . Si ottiene così la salsa mou alla quale andrà
aggiunto il burro mescolando fuori dal fuoco . Si lascia intiepidire
il composto e si passa ad aggiungere gradatamente la farina
setacciata e la si incorpora tutto . Si ottiene così un composto che
andrà steso su carta forno e con l'aiuto di quest'ultima andrà
modellato in tanti serpentelli dello stesso diametro che andranno poi
riposti arrotolati nella carta in frigo per tutta la notte .
Il giorno seguente riprendiamo i serpentelli e tagliamoli in tanti
biscottini a rondelle che andranno messi sulla teglia del forno
foderata di carta e cosparsi di zucchero di canna .
A questo punto si possono cuocere a 180 gradi per circa 15/20 muniti
.
Sono ottimi dolcetti burrosi dal sapore aromatico adattissimi per
l'ora del the .
Curiosità :
La salsa mou è
una preparazione ipercalorica si ma anche estremamente golosa che si
presta in tantissime preparazioni in cucina . La si può anche
semplicemente preparare e conservare in un barattolo a chiusura
ermetica e usarla per arricchire gelati , cheesecake , panna cotta .
La panna della preparazione può anche essere sostituita con acqua o
magari caffè o anche un liquore per aromatizzare la salsa e renderla
più leggera . E' anche un ottima idea come presente per le prossime
feste natalizie .
Lo zucchero di canna grezzo è
ottenuto dal succo estratto dalle canne schiacciate mediante
operazioni artigianali e quindi senza utilizzare sostanze chimiche .
Spesso proviene da coltivazioni biologiche . La sua consistenza è
granulosa dal profumo leggermente aromatico e dal colore intenso che
tende al marroncino (più o meno chiaro a seconda della qualità e
del tipo di zucchero) .
In
pasticceria è particolarmente indicato in quelle preparazioni nelle
quali è necessario dare uno sprint in più nell'aromatizzazione del
prodotto e nel suo colore .
martedì 11 novembre 2014
Pesche dolci ripiene alla Romagnola
Ingredienti per la pasta :
- 500 gr di farina;
- 3 uova ;
- 180 gr di zucchero ;
- 80 gr di olio evo ;
- una bustina di lievito per dolci ;
- scorza grattugiata di mezzo limone ;
Ingredienti per la farcitura :
Crema
pasticcera :
- 1 lt di latte;
- 8 tuorli di uovo ;
- 80 gr di farina ;
- 200 gr di zucchero ;
- una bacca di vaniglia fresca ;
- 100 gr di cacao amaro ;
Ingredienti per la copertura :
- un bicchiere di liquore Alchermes;
- zucchero semolato ;
- acqua
Per prima cosa bisogna preparare la pasta delle pesche . In una
spianatoia mettere la farina con al centro le uova , lo zucchero ,
l'olio , la scorza del limone e il lievito e lavorare bene il tutto
fino ad ottenere un impasto omogeneo . Stenderlo dell'altezza di
circa 1,5 cm. e ricavare tanti cerchi con l'aiuto di un coppa pasta o
di un bicchiere . Metterli a cuocere nella teglia del forno
ricoperta dalla carta apposita a 180 gradi per circa 20 muniti ,
appoggiati uno ad uno su mezzo guscio di noce in modo che in cottura
formino l'incavo interno che poi andrà riempito .
Una volta cotti si lasciano intiepidire un minuto e si procede a
togliere il mezzo guscio di noce da dentro il biscotto e si mettono
da parte .
Poi si procede a fare la crema pasticcera lavorando i tuorli di uovo
con lo zucchero e la farina ed il latte freddo aiutandosi con la
frusta in modo tale da ottenere un composto liscio ed omogeneo . Si
estraggono i semi dalla bacca della vaniglia e si inseriscono nel
composto , in più si inserisce anche l'intera bacca che andrà in
cottura insieme alla crema per rilasciare ancora più aroma .
Si mette sul fuoco e si mescola per tutto il tempo fino a che la
crema non arriva a bollore e si addensa . Una volta pronta si mette
la crema in due bacinelle dividendone la quantità e una la si
mescola al cacao per ottenere la crema al cioccolato .
La crema fa fatta completamente raffreddare prima di procedere a
farcire le pesche .
Intanto si prepara un altra bacinella con dentro l'alchermes diluito
con altrettanta acqua e uno con dello zucchero semolato .
Si procede a comporre le pesche riempiendo una parte con la crema
semplice e una con la crema al cioccolato e poi le si accoppiano e le
si passano prima nel liquore e poi nello zucchero e si dispongono in
pirottini singoli .
Le si lasciano riposare in un luogo fresco e asciutto per qualche ora
e poi sono pronte per essere gustate .
Curiosità :
La pesca ripiena
è
un tipico dolce della tradizione romagnola detto anche "Pisgheini"
in dialetto . Anche se nella preparazione del dolce non è presente
la pesca , si chiamano così perché la loro forma ed il loro colore
ne richiamo le tipiche caratteristiche del frutto . Nelle pasticcerie
romagnole non mancano mai al banco di vendita e sono spesso
protagoniste di banchetti e rinfreschi nelle zone di origine della
ricetta . Pensate che addirittura in Romagna si trovano in vendita
confezioni di gusci di noce vuoti proprio con la finalità di
preparazione le pesche dolci ripiene .
L'Alchermes è
un tipico liquore usato in pasticceria che si è diffuso in Italia
grazie alla famiglia Toscana dei Medici che ne furono i primi grandi
estimatori e consumatori dopo il suo arrivo dalla relativamente
vicina Spagna . Gli Spagnoli a loro volta avevano però ereditato la
ricetta dagli arabi . Fu poi in seguito ribattezzato come “liquore
dei Medici” quando Caterina (figlia di Lorenzo) sposo , intorno
alla metà del 1500, il Re di Francia e portò con se Oltralpe
diverse leccornie tra cui dolci , cibi vari e anche l' Alchermes .
L'ingrediente segreto che da il tipico colore rosso al liquore , è
estratto dalla cocciniglia (un insetto)che viene essiccata , ridotta
in polvere e inserita nel preparato ; il resto degli ingredienti
poi invece sono più di natura più usuale , ovvero scorza di
arancia, acqua di rose e numerose spezie, quali cannella, garofano,
chiodi di garofano, vaniglia, cardamomo, fiori di anice . Si pensi
che nella sua versione più tipica, l'Alchermes viene ancora prodotto
nell'Officina Erboristica di Santa Maria Novella a Firenze. Non si
conoscono altre produzioni originali.
lunedì 10 novembre 2014
Pollo alla cacciatora
Ingredienti per 4
persone :
- 1 pollo
- sedano , carota , pisellini
(facoltativi)
- 1 aglio e 1 scalogno
- 400 g di pomodori pelati
- Olio evo
- sale e pepe q.b.
- Prezzemolo , rosmarino , salvia ,
timo
- 1 bicchiere di vino bianco
Preparare
un battuto con carota , sedano , aglio , scalogno e far dorare in una
casseruola con un po di olio evo , aggiungere il pollo ben lavato e
ridotto a pezzi . Farlo rosolare da tutti i lati per qualche minuto ;
salare , pepare e aggiungere un battuto di erbe aromatiche (rosmarino
, salvia , timo) . Sfumare con il vino bianco e lasciare andare
qualche minuto fino a che non sarà completamente evaporato l'alcol .
Aggiungere i pomodori pelati ed i pisellini .
Lasciare
cuocere a fuoco molto lento con coperchio per almeno un ora , andando
ogni tanto a rigirare il pollo e a controllare che non attacchi al
fondo della casseruola . Non va troppo rigirato però perché
altrimenti si rischia di frammentare troppo la carne .
In
caso si può aggiungere un mestolo di brodo o acqua calda per
proseguire la cottura in tranquillità .
Il
pollo si serve ben caldo nel suo sugo di cottura in accompagnamento
con un buon pane per fare la scarpetta.
Curiosità :
Il pollo ruspante
per questo tipo di preparazione è più adatto . Questo perchè la
sua carne risulta più soda , scura , elastica e saporita e tiene
meglio la lunga cottura . Il pollo di allevamento infatti è troppo
tenero ed è più indicato in preparazioni dove la cottura non è
molto prolungata o intensa .La carne di pollo è particolarmente
indicata nell'alimentazione sia per la sua leggerezza che per il suo
ridotto contenuto in colesterolo . Quando compriamo il pollo interno
, osserviamo le zampe per capire se è più o meno giovane . Se
presenta zampe chiare , con sperone corto e scaglie poco evidenti , è
il pollo che fa per noi perchè non troppo passato di età .
venerdì 7 novembre 2014
Orecchiette alla carbonara di broccoli e salame Toscano
Ingredienti
per 4 persone :
- 400 gr di orecchiette ;
- 2 grossi broccoli ;
- 8 fette di salame Toscano tagliate sottili ;
- 3 rossi di uovo ;
- 200 gr di grana grattugiato ;
- un bicchiere di vino bianco ;
- uno spicchio di aglio ;
- mezzo bicchiere di latte ;
- sale , pepe nero e olio evo ;
Mettiamo una pentola con l'acqua per cuocere le orecchiette sul fuoco
e intanto prepariamo il sugo .
In una padella antiaderente mettiamo un po di olio evo e il salame
tagliato a listarelle , facciamo rosolare un po fino a che non ha
sciolto il grasso al suo interno . Aggiungiamo i broccoli ridotti a
piccoli pezzetti , lo spicchio di aglio intero (che andrà poi tolto)
e aggiustiamo di sale e pepe .
Lasciamo andare la cottura per una decina di minuti per concedere ai
broccoli di buttar fuori un po di acqua e ammorbidirsi . Trascorso
questo tempo , sfumiamo con il vino bianco e lasciamo che l'alcol
evapori completamente . Quando l'alcol è ben evaporato aggiungiamo
un po di latte e continuiamo con la cottura (il latte aiuta a
smorzare il sapore forte del broccolo e lo ingentilisce un pochino) .
Quando l'acqua bolle , la saliamo e buttiamo in cottura le
orecchiette .
Se il sugo nel frattempo vi pare si stia ritirando troppo potete
spegnerlo in attesa che la cottura della pasta vada avanti . Nel
frattempo in una ciotola possiamo preparare una cremina con i tuorli
di uovo , il grana , un po di sale , abbondante pepe nero e un
cucchiaio o due di latte .
A circa 3/4 minuti dalla fine della cottura delle orecchiette le
scoliamo nella padella del sugo , che avremo di nuovo rimesso sul
fuoco , con un po di acqua di cottura e le facciamo saltare per
qualche minuto unendo poi alla fine la crema di tuorli e grana
facendo mantecare bene il tutto .
Il risultato è davvero eccellente . Un piatto molto profumato e
deciso da provare .
Curiosità :
Il broccolo è
uno degli ortaggi più salutari che ci siano nel periodo autunnale ;
sono infatti ricchissimi di vitamina C , fosforo , calcio e ferro e
contengono pochissime calorie . Inoltre è un valido alleato nel
processo di drenaggio e depurazione del nostro organismo
Purtroppo
però quando li andiamo a cuocere , lo zolfo in essi contenuti ,
scatena odori poco gradevoli . In questo senso ci viene in aiuto il
limone che può essere utilizzato quando lo cuociamo al vapore o
lesso aggiungendone il succo nell'acqua e smorzerà di parecchio il
cattivo odore .
Il salame
Toscano si
contraddistingue dagli altri salumi insaccati per il suo gusto deciso
e aromatico e per la presenza dei lardelli di grasso più grossi ben
distinti dal resto della pasta di salame . E' principalmente
consumato in purezza con il tipico pane Toscano sciapo che ne esalta
la sapidità ; occasionalmente però viene impiegato in alcune
preparazioni in cucina sopratutto in quei piatti dove c'è bisogno di
dare un impronta decisa e ricca di gusto .
giovedì 6 novembre 2014
Involtini di tacchino ripieni di fagiolini al profumo di salvia
Ingredienti per 4 persone :
- 4 fette belle grosse di fesa di tacchino ;
- 300 gr circa di fagiolini bolliti ;
- 150 gr circa di Asiago fresco ;
- un bel mazzo di foglie di salvia fresca ;
- 2 bicchieri di vino Trebbiano del Rubicone bianco secco ;
- mezzo limone ;
- aglio e rosmarino
- sale e pepe
- olio evo
- farina bianca
Prendiamo le fette di tacchino e le dividiamo a metà , dovranno
venire fuori otto involtini da dare due per porzione ; facciamo un
trito con gli aghi del rosmarino , la salvia e l'aglio e con questo
battuto irroriamo le fette di tacchino , che andranno poi anche
salate e pepate . A questo punto sistemiamo su ogni pezzo di fesa una
fetta sottile di Asiago e circa 5/6 fagiolini interi messi per il
lungo nella direzione che andremo a chiudere . Arrotoliamo il
tacchino su se stesso ed otteniamo l'involtino che andrà chiuso con
stuzzicadenti o con lo spago da cucina .
Passiamo ad infarinare bene gli involtini ottenuti e mettiamoli in
una casseruola dove avremmo già messo a scaldare un po di olio evo .
Facciamoli dorare bene da tutti lati stando attenti a rigirarli senza
romperli .
Una volta ben rosolati possiamo sfumare con il vino ed il limone e
aggiungere qualche foglia di salvia intera nella casseruola .
Lasciamo a questo punto andare a fuoco lento per una decina di minuti
salando e pepando leggermente il sughino di cottura .
Si creerà una cremina deliziosa , grazie alla farina e a parte del
formaggio che si scioglierà , con la quale andremo ad irrorare i
nostri involtini tagliati e disposti sul piatto di servizio .
Una ricette veloce ed economica e molto molto gustosa .
Curiosità :
I
fagiolini , anche se ora
non sono proprio di stagione, possiamo gustarli tutto l'anno come se
fossero freschi . Se infatti come me , amate dilettarvi nella
coltivazione di un orticello familiare durante l'estate , potete
raccoglierli , pulirli e dar loro un piccolo scotto in acqua bollente
. Andranno poi sciacquati in abbondante acqua fredda per bloccarne la
cottura e scolati ben bene .
Poi
possiamo metterli in dei sacchetti nelle porzioni idonee alla nostra
famiglia e congelarli .
All'occorrenza
basterà prendere il nostro sacchetto dal congelatore e senza
scongelarlo tuffarlo in una pentola piena di acqua e metterli a
cuocere . Sentirete che manterranno comunque un ottimo livello di
qualità e freschezza .
Le
erbe aromatiche sono
ottime e danno il loro meglio quando sono fresche . Quelle che ho nel
giardino ,come la salvia , il rosmarino e il timo , durano anche
tutto l'inverno ma non sono esattamente rigogliose come in estate ,
quando sono al loro massimo splendore . Allora , proprio in estate ,
ne raccolgo una belle quantità , le pulisco bene e le trito nel
frullatore insieme ad abbondante sale grosso , pepe ed aglio e metto
il tutto in un barattolo di vetro a chiusura ermetica . Un ottimo
sale aromatico (o salamoia) che può essere utilizzato per svariate
preparazioni di carne , pesce , pasta e verdure . Comodissimo , molto
economico e sicuramente più fresco di tutte quelle erbette essiccate
che troviamo in vendita nei supermercati .
Il Trebbiano del
Rubicone “bianco secco” è
uno dei tanti tipici vini della Regione Emilia Romagna coltivato
nell'omonima area di produzione attraversata dal fiume Rubicone .
Dal profumo floreale e sentore fruttato (si sente benissimo la mela
verde) è estramamente delicato e adatto all'uso in cucina per
questo tipo di preparazione , infatti si sposa benissimo con le
carni bianche .
martedì 4 novembre 2014
Conchiglioni di Gragnano ripieni
Conchiglioni
di Gragnano ripieni
Ingredienti per 4 persone :
- 300 gr di pasta tipo conchiglioni di Gragnano;
- 350 gr di ricotta di pecora ;
- 200 gr di Grana grattugiato ;
- 200 gr di bieta bollita e tritata finemente ;
- 400 gr di besciamella circa ;
- 300 gr di pomarola circa ;
- sale e pepe q.b.
- Basilico e aglio e olio evo
Mettiamo
una pentola di acqua sul fuoco . Nel frattempo prepariamo la farcia
unendo la ricotta con le bieta (precedentemente sbollentata ,
strizzata bene e tritata finemente) , il grana , sale e pepe .
Prepariamo la pomarola mettendo poi sul fuoco un trito di aglio ,
olio evo e facciamo leggermente scaldare , unendo subito dopo la
passata di pomodoro (preferibilmente di quella casalinga) . Salare e
pepare e lasciare bollire per 10/15 minuti circa a fuoco basso e
coperto . A fine cottura si aggiungono abbondanti foglie di basilico
spezzettate . Quando l'acqua bolle , salare e calare i conchiglioni
. Bastano un paio di minuti e poi scolarli subito e sciacquarli in
abbondante acqua fredda per bloccare la cottura .Preparare poi la
salsa besciamella con un mezzo litro di latte , 50 gr di farina , 50
gr di burro , sale e noce moscata nel modo classico . A questo punto
si può passare ad assemblare il piatto in una pirofila . Si
riempiono uno ad uno i conchiglioni con la farcia di ricotta , che
andranno adagiati su un letto di besciamella e pomarola . Una volta
finito di riempire la pirofila si cosparge la superficie della pasta
con altra besciamella e pomarola e si aggiunge una generosa manciata
di grana grattugiato . Si mette in forno a 180 gradi per circa 40/45
minuti . Una volta sfornati si lasciano riposare qualche minuto e poi
si servono .
Curiosità:
La
pasta di Gragnano è un
prodotto alimentare (ottenuto dall'impasto di semola di grano duro e
acqua) IGP tipico dell'omonimo Comune sito in Provincia di Napoli .
Gragnano , grazie alla sua tradizione che vede fondare le origini a
partire dal XVI secolo , è divenuta la patria della pasta celebrata
da poeti e storici . La regina delle paste più pregiate e apprezzate
per la sua consistenza , ruvidezza e tenuta alla cottura .
La
besciamella la si ottiene
creando il roux e unendovi poi il latte . Il roux non è altro che il
burro fuso in una pirofila con aggiunta la farina , il sale e la noce
moscata . Una volta pronto si unisce il latte caldo mescolando con
una frusta fino ad ebollizione . Quando si addensa ed è
perfettamente liscia senza grumi , la salsa è pronta .
La
Pomarola alla toscana la si
ottiene facendo bollire i pomodori in una pentola con cipolla ,
sedano e carote . Si fa cuocere il tutto fino a quando le verdure
saranno morbide . Si passa con il passa verdure aggiungendo anche
qualche foglia di basilico fresco alla fine . Questa salsa è la base
di molti piatti della tradizione toscana .
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